Il gattino che si credeva una volpe
Autore: di Joyce Carol Oates, Mark Graham
Titolo: Il gattino che si credeva una volpe
Editore: Mondadori
Prezzo di copertina: 12,00 euro Amazon
Età di lettura: da 4 anni
Mamma Gatta, che abita nella casa della famiglia Smith, ha una cucciolata con sette micetti. Ruffino è l'ultimo nato e i fratelli lo prendono in giro perché è piccolino e tutto rosso. Un giorno, quando è alla finestra, Ruffino vede passare due volpacchiotti, che gli sembrano tanto uguali a lui. E così, stanco di sentirsi diverso dai suoi fratelli, li segue nel bosco... Una storia di amicizia, di tenerezza, d'incontri, per riflettere sulla diversità ma anche sulla capacità di accettarsi nonostante le differenze.
Questo libro, è un po' vecchiotto, la prima edizione risale al 2005 ma è di una tenerezza incomparabile tanto che sarebbe proprio il caso di provare a recuperarlo magari anche solo in biblioteca.
Quello che mi ha catturato fin dalla copertina, sono le splendide illustrazioni di Mark Graham.
Come dicevo, difficilmente si trova ancora questo libro nelle librerie, si può però provare con la versione inglese (Where Is Little Reynard?).
Il libro ha 32 pagine, la copertina è rigida.
La storia è facile da seguire e i dipinti che accompagnano il testo catturano i bambini per la tenerezza e gli adulti per il talento dell'illustratore. Sono delle vere e proprie opere artistiche!
E' la storia di un gattino rosso che si chiama Ruffino che viene preso in giro dai suoi fratellini perchè più piccolo e l'unico ad essere rosso di una cucciolata. La bambina Lily che ama tutti i gattini ma in particolare Ruffino, lo accudisce amorevolmente finchè un giorno, Ruffino esce dalla finestra perchè vede delle volpi che hanno il suo stesso colore. Passa tutta la giornata fuori a giocare con loro e per la prima volta si sente accettato per quel che è. Poi sente la voce della bambina che lo cerca e ritorna a casa dove scopre che anche tutti i suoi fratellini sentivano la sua mancanza. Da allora Ruffino giocò con gli altri gattini perchè ormai era grande come loro! E ne andava fiero!