«Io sono un gatto»: così si presenta il narratore di questa graphic novel tratta dall'omonimo romanzo di Natsume Soseki. E attraverso i suoi occhi seguiamo la storia. È il mondo visto da un gatto: il mondo in generale, ma soprattutto quello del buffo e irascibile professore di inglese che lo ha accolto nella propria casa (e che tanti tratti ha in comune con 10 stesso autore). Il felino protagonista, che è anche un po' filosofo, vede e commenta tutto quello che avviene tra le mura domestiche: i litigi tra i coniugi, le visite degli amici e degli allievi del professore e le baruffe con i terribili vicini di casa, industriali prepotenti e impiccioni. Ma non ci sono solo gli umani. C'è anche Mikeko, una gattina bellissima dalla quale rimane ammaliato, e Kuro, un temibile gatto nero sempre a caccia di topi. Questa graphic novel, grazie all'adattamento e agli efficaci disegni di Cobato Tirol, restituisce tutto il fascino e la poesia di uno dei grandi romanzi del XX secolo.
"Gli umani si danno tante arie ma sono un po' tonti. Vanno in giro a dire di essere padroni di tutto... ma non sanno nemmeno quanto è lungo il loro naso."
COMMENTO Ho preso questo manga ad occhi chiusi, semplicemente dalla copertina: un bel micio. I disegni mi sono piaciuti subito sfogliandolo un po', in stile shoujo.
La seconda copertina del manga riporta:
Natsume Soseki è uno dei più importanti autori giapponesi del '900. Le sue opere, considerate ancora adesso un modello di stile, hanno portato a piena maturità il romanzo giapponese moderno, esercitando un notevole influsso sulle successive generazioni di scrittori.
Tutte belle premesse!
Poi però, ci ho messo tipo tre o quattro giorni a leggerlo, una storia strana, che non prende ma che anzi annoia ma soprattutto
un finale tristissimo. Quindi, se siete amanti del lieto fine questo manga non fa per voi.
Nel manga sono presenti alcuni
pensieri filosofici a tratti zen.
Per curiosità dopo averlo letto, sono andata in internet a leggere qualcosa di più su questa graphic novel per capire se solo a me non è piaciuto o se sono io che non capisco/apprezzo troppo la letteratura giapponese... diciamo che varia dai gusti: c'è chi è entustiasta e c'è a chi come me non è piaciuto.
Se avessi saputo prima che cosa si poteva apprezzare tramite questo manga (e cioè uno spaccato della società giapponese agli inizi del secolo) forse l'avrei compreso e valutato meglio, per il resto rimane molto noioso. Credo di non aver mai riso leggendo questo manga.