Fanfict partecipante al contest Fanfict Ranma Contest indetto da Topmanga.it
L'acqua è limpida, eppure non mi riflette.
Vorrei vedermi, vedere come sono esternamente, trovare un
punto fermo.
Almeno il mio viso, vorrei scrutare la mia espressione e
capire se riesce a riflettere il vuoto che ho dentro.
Non credo ne sarebbe capace.
Sto impazzendo.
Non ricordo quando o dove, forse l'ho sognato, ma ho sentito
dire che i pazzi non si rendono conto del loro stato.
Ho sentito dire che la consapevolezza di avere un disturbo è
di vitale importanza per riuscire a superarlo.
Non è vero.
Sono pazza.
Non c'è cura.
Come sono belle le libellule che si posano delicate sulla
superfice eterea dell'acqua. Sembrano poter camminare su di essa senza nessuna
fatica.
Il leggero tremolio delle ali provoca un increspamento,
quasi impercettibile, sotto l'insetto.
Vedo il suo riflesso mentre con eleganza riprende a volare.
Forse adesso posso vedermi anche io.
Sono pazza.
Non esisto, nemmeno questo specchio d'acqua riesce a
rimandare la mia immagine.
Chissà come mi vedrebbero adesso gli altri se ne avessero la
possibilità.
Che posto incantevole, così isolato rispetto alle altri
sorgenti, così spirituale.
Forse tutta questa bellezza non mi vuole qua con sè.
Ha capito che sono pazza, non vuole che nulla rovini tanta
grazia.
Non preoccuparti, non starò molto.
Giusto il tempo di fare quello per cui sono venuta.
Sono pazza, pazza di te.
Tornare qua è sempre stato il tuo sogno.
Trovare questa sorgente era la tua ragione di vita, la tua
religione, il tuo pensiero dominante, dopo eravamo solo noi due.
Questo secondo posto non mi andava stretto, ti capivo.
Non hai potuto esaudire il tuo desiderio.
Lo realizzerò io per te.
Qua vicino tutto è iniziato.
Qua tutto finisce.
Qua deve ricominciare.
Sento la pioggia sul mio viso.
Non è fredda, è umida e scivola lenta fino agli angoli della
mia bocca, un pò cade a terra, ma poca.
Non fa male, non picchia sul mio viso con violenza, è quasi
una carezza.
Sollevo lo sguardo.
Non ci sono nuvole, il cielo è terso ed il sole splendente.
Fa quasi male pensare che la natura sia felice quando io mi
sento così.
Sono pazza.
Mi tolgo le scarpe. Sono nuove, pulite, la suola è levigata,
insomma sono perfette.
Le lascio qua, di fianco a me, non voglio che si rovinino,
voglio usarle, dopo.
E' importante avere le scarpe pulite, eppure le persone
sembrano non pensarci, in un posto nuovo, in una vita nuova, bisogna sempre
entrare con scarpe nuove.
Quando mia madre se ne è andata mia sorella le mise dei
sandali nuovi, non posso scordarlo, erano bellissimi.
Sfioro con i piedi l'acqua, è fredda.
Sono pronta ad entrare.
Sono pazza.
E' incredibile come il solo pensarlo faccia contrarre
involontariamente il mio stomaco.
Eppure so che non devo pensare a lui, farlo mi fa stare
ancora peggio.
Devo sopportare ancora qualche minuto il suo pensiero. Il
tempo necessario, poi non mi farà stare male.
Poi saremo di nuovo insieme.
Come è bella questa foto.
Non ricordo il giorno preciso in cui è stata scattata,
purtroppo non ho l'abitudine di datarle, è comunque bellissima.
Siamo sereni, sereni ed allegri.
La metterò qua, sul mio cuore.
E' lì che deve stare.
Perchè non ci ho pensato prima?
Era il suo posto fin dall'inizio.
Strano, non smette di piovere.
Sono pazza, pazza per te.
Saluto la natura che mi circonda e mi scuso se l'ho
disturbata con il mio malessere, dovrà sopportarmi ancora per poco comunque,
dopo sarà diverso.
Guardo per l'ennesima volta l'azzurro sopra di me.
Te ne sei andato in un fresco pomeriggio di inizio estate.
Ci hai lasciato soli, mi hai lasciato sola.
Non ho pianto quando ho saputo.
Non ho pianto quando ho visto i tuoi occhi crudelmente
chiusi.
Non ho pianto quando è arrivato il momento di salutarti per
l'ultima volta.
Non ho pianto perchè sapevo che non sarebbe finito tutto
così.
Subito dopo aver saputo ho capito cosa avrei dovuto fare per
tornare ad essere felice.
Sarà diverso, ma saremo di nuovo insieme.
Saresti orgoglioso di me.
Forse mi metteresti in guardia ' E' mai possibile che ti cacci
sempre nei guai, stupida che non sei altro...'
Ma saresti orgoglioso.
Voglio danzare sull'acqua come quella libellula.
Essere leggere come una nuvola.
Nulla può inghiottirmi.
Io posso volare.
Non importa se non vedrò il mio viso, so che stò sorridendo.
Mi tuffo.
Ora sono serena.
Cammino sull'acqua come la libellula.
Sto diventando parte di questa natura rigogliosa.
E' più semplice di quanto pensassi.
Per volare basta liberarsi di tutti i pensieri.
Non sento più nemmeno il gelo dell'acqua che all'inizio mi
ha attanagliato il cuore.
Basta così poco.
Da sollievo pensare che sia tutto così semplice, quando per
sopravvivere è necessario fare uno sforzo enorme.
Sono pazza, si. Ma non sono vigliacca.
Lotterò anche stavolta.
Ora che ho trovato la pace.
Chiudo gli occhi.
Mi lascio andare.
Ho imparato a nuotare per farti tornare da me.
Non potevamo, questa natura ed io, perdere il nostro
esemplare più bello.
Pensavo si sentisse qualcosa, invece nulla.
Non si sente, ma si percepisce.
E' la sensazione che ti fa capire.
Questa emozione che provo per te.
Siamo uniti di nuovo.
Una cosa sola.
Per sempre.
" Ciao! "
" Ciao piccolo, ti sei perso? "
" No, sto aspettando mio nonno, oggi mi porterà a
cavalcare il nuovo asinello "
" Sono felice per te, ma stai attento a girare da
queste parti da solo, potresti cadere in una delle sorgenti. "
" Non preoccuparti, sono grande ormai e poi conosco
benissimo questo posto. Perchè hai i vestiti tutti bagnati? "
" Volevo rinfrescarmi un pò. "
" Perchè? Hai caldo? "
" No, non ho caldo, ora sto bene, benissimo. "
" Quello là che sta arrivando è mio nonno, guarda!
"
" Lo vedo, come ti chiami piccolo? "
" Il mio nome è Whong. Ora però devo andare. "
" Vai Whong, non far aspettare tuo nonno e l'asinello.
Divertiti. "
" Allora vado, ma prima dimmi quale è il tuo nome, così
racconterò di te al nonno e non penserà che parlo con gli sconosciuti . "
" Il nonno ha ragione. "
" Si si, quante storie, allora? "
" Mi chiamo Ranma, Ranma Saotome. "