IL RISVEGLIO DEL DEMONE

fanfiction


by Eita Nakamura

Il risveglio del Demone
 
Prologo
 
All’inizio della sua Storia, l’Universo visse la più terribile delle guerre: la guerra delle Divinità. Dèi della Luce e Dèi della Tenebra si sfidarono per più di mille anni. Consapevoli di non poter distruggere le Forze del Male, generate da Chaos, gli Dèi del Bene si riunirono per esorcizzare le entità maligne. Riuscirono a relegare gli spiriti dei Demoni oscuri all’interno di un piccolo e disabitato pianeta confinato al centro dell’Universo per poi farlo esplodere. Migliaia di detriti si sparsero per tutte le galassie, disperdendo il potere del Male. Chaos non fu sconfitto, continuò a meditare vendetta, assumendo varie forme e creando nuovi avversari per il Bene, ma la guerra terminò e il tempo che ne seguì fu segnato dalla prosperità.
Il potere dei Demoni era talmente disperso che sarebbero occorsi interi eoni prima che lo si potesse radunare di nuovo. I detriti contenenti lo spirito del Male precipitarono in tutti i pianeti dell’Universo e assunsero la forma di pietre comuni. Tuttavia, era ugualmente possibile scatenare il potere delle Tenebre da queste piccole e semplici pietre.
Esisteva solo un altro frammento vagante per l’intero Universo, un frammento molto più grande degli altri, che però gli Dèi della Luce, tramite l’aiuto delle varie guerriere Sailor sparse per le galassie, riuscivano a nascondere, cambiando zona ogni volta.
Dopo un lungo peregrinare, il frammento raggiunse il Silver Millennium, dove venne accuratamente nascosto dalla regina Serenity, all’insaputa delle Forze del Male. Quando Luna e Terra si scontrarono e le popolazioni di entrambe vennero sterminate dal Cristallo d’Argento,  del frammento contenente lo spirito maligno si perse ogni conoscenza.
 
I giorni nostri
 
Partiti in missione segreta, sei astronauti degli Stati Uniti raggiunsero la Luna per nascondere in un bunker i piani di un’arma atomica capace di distruggere un intera isola. All’arrivo, i sensibilissimi strumenti dell’astronave registrarono uno strano rimbombo, come se sotto il suolo lunare vi fosse una caverna. Incuriositi, gli americani scoprirono l’entrata di una grotta, all’interno della quale era nascosta un’enorme roccia sconosciuta. Una successiva spedizione servì per recuperare la roccia e portarla sulla Terra per studiarla. Un centro ricerche Giapponese, venuto a conoscenza della scoperta, si offrì di fare dei rilevamenti sulla roccia e il reperto venne portato a Tokyo. Una giovane e brillante scienziata, Tami Idaasa, staccò un frammento dalla roccia e così risvegliò il Demone sopito che abitava all’interno della roccia. La sua forza non era sufficiente per liberarsi da quella prigione, ma se un Seme di Stella di una guerriera Sailor si fosse posato sulla roccia, lui ne avrebbe assorbito tutta l’energia sufficiente per liberarsi. Fu ugualmente in grado di impadronirsi della volontà di Tami, che cambiò nome divenendo Dolomia ed acquisendo grandi poteri.
La giovane Soeri Masamune, studentessa di Tokyo, conduceva una vita semplice e tranquilla fino a quando non incontrò Hiroshi, suo coetaneo e nuovo studente della sua scuola. Il suo cuore si accese d’amore e il Seme di Stella contenuto in lei prese a brillare di un’intensa luce, rivelando a Dolomia la sua presenza. Essa prese a spiare Soeri, cercando di capire se lei fosse realmente una Sailor. Sapeva che ne esistevano molte altre, ma erano unite da un legame di amore e fratellanza e il suo potere era limitato. Doveva affrontarne solo una, sperando che i suoi poteri non fossero sviluppati.
Soeri non poteva saperlo, ma sin dalla sua nascita aveva due angeli custodi: Hi’iaka e Namaka, i suoi due gatti che vegliavano su di lei. Questi ultimi, compresa la minaccia che incombeva sulla giovane, le rivelarono la loro vera natura e le donarono il Coltello di Haumea. Soeri scoprì così di essere la discendente di Sailor Haumea, guerriera di minore importanza che all’epoca del Silver Millennium era una vassalla di Sailor Pluto. Il pianeta di cui era imperatrice, Haumea, si trovava al limite estremo del Sistema Solare e quindi il suo compito era quello di controllare la frontiera.
Convinta che Soeri fosse veramente una Sailor, Dolomia fece la sua apparizione, scontrandosi con la giovane che si trasformò per la prima volta in Sailor Haumea. A dispetto della sua scarsa esperienza, ella riuscì a respingere gli attacchi della nemica grazie al potere del Vento. La sua velocità, conferitale dalla rapidissima rotazione di Haumea (4 ore), le permise inoltre di evitare ogni affondo di Dolomia. Questa, vistasi sconfitta, abbandonò il campo, conscia di avere una nuova carta da giocare.
Si recò da Hiroshi, il ragazzo di cui Soeri era innamorata, e lo rapì, imponendo alla Sailor di raggiungerla nei laboratori del centro ricerche di notte, le cui porte sarebbero state aperte per lei. Soeri obbedì e si presentò, accompagnata da Hi’iaka e Namaka, di fronte a Dolomia, che le ordinò di avvicinarsi a lei, se non voleva vedere Hiroshi morto. Soeri obbedì e quando le fu vicino, Dolomia sguainò gli artigli e le strappò il Seme di Stella da dentro, uccidendola all’istante. Posò il Seme contro la roccia del Demone e questi ne assorbì ogni energia, svuotandolo completamente. La roccia si frantumò e lo spirito del Demone si librò finalmente nell’aria. Entrò all’interno del corpo di Dolomia, ne annientò i ricordi e la personalità, prendendone possesso; attaccò Hi’iaka e Namaka costringendoli alla fuga. In seguito eliminò Hiroshi, ormai privo di utilità. Ora la sua energia era sufficiente per essere libero e per poter combattere nuovamente, ma per tornare all’antica potenza doveva attendere.
Proprio in quel momento giunsero sul luogo le guerriere Sailor al completo. Disgustate dall’operato del Demone, esse lo attaccarono, risultando sin da subito in vantaggio. Fu Sailor Venus a porre fine alla sua esistenza, disintegrandolo completamente con il Fascio di Luce.
Il Seme di Stella contenuto nel corpo di Soeri, tuttavia, non esaurì mai la propria potenza e con esso fu possibile donarle nuovamente la vita. Il Sailor Team si arricchì, quindi, di una nuova arrivata.  

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